Apertura della procedura di mobilità – Criteri di scelta dei lavoratori da licenziare – Intervento delle organizzazioni sindacali (Cass. 23609/2015)

Con la sentenza n. 23609/2015 la Corte di Cassazione ha confermato il principio per cui, al fine di garantire una corretta gestione della procedura di riduzione del personale, le modalità di effettiva applicazione dei criteri di scelta dei lavoratori da collocare in mobilità risultano importanti e decisive. In particolare, secondo i giudici di legittimità, una volta individuati i criteri di scelta dei lavoratori da licenziare, indicati nella lettera di avvio della procedura trasmessa alle organizzazioni sindacali, il datore di lavoro non può più derogare a tali criteri o farne una applicazione parziale. Diversamente, infatti, le organizzazioni sindacali e gli organi amministrativi non potrebbero effettuare il controllo sulla correttezza e trasparenza della procedura.

Accertamento in base ai parametri – Congruità del contribuente agli studi di settore – Illegittimità dell’accertamento (Cass. 18.11.2015 n. 23554)

La Cassazione, con la sentenza 18.11.2015 n. 23554, ha ribadito l’illegittimità dell’accertamento basato sui parametri contabili per una certa annualità quando il soggetto risulti congruo allo studio di settore successivamente approvato.  Inoltre, è stato precisato che il risultato di congruità allo studio non può essere escluso per il fatto di essere applicato ad un anno anteriore, in presenza di situazioni ordinarie non legate ad eventi contingenti riferibili solo a determinate annualità d’imposta o eccezionali di tipo economico.

Omesso versamento di ritenute previdenziali – Schemi di decreto approvati dal Consiglio dei Ministri

In data 13.11.2015, il Consiglio dei Ministri ha approvato due schemi di decreto legislativo in materia di depenalizzazione e di introduzione di “illeciti civili”. Tra le novità emerge l’irrilevanza penale delle omesse ritenute previdenziali sotto la soglia dei 10.000 euro annui (art. 2 co. 1-bis del DL 463/83), per le quali sarà prevista la sola sanzione amministrativa. Detta sanzione, però, potrà essere da 10.000,00 euro a 50.000,00 euro, per cui si rivela assai penalizzante. Rimane, sia ai fini penali che amministrativi, la non punibilità se il datore di lavoro versa le ritenute entro 3 mesi dalla contestazione della violazione o dall’accertamento.

Deposito telematico dei bilanci – Nuova tassonomia integrata in corso di pubblicazione

L’Associazione XBRL Italia ha annunciato che a breve sarà rilasciata una nuova versione della tassonomia per il deposito dei bilanci al Registro delle imprese in formato XBRL, denominata 2015-11-10. L’aggiornamento ha lo scopo di completare la tassonomia attualmente in vigore (versione 2014-11-17) ed in particolare sono stati proposti i modelli informativi mancanti, relativi al Rendiconto finanziario e alle operazioni di locazione finanziaria.
L’Associazione ha annunciato che la nuova versione entrerà in vigore in occasione della prossima campagna bilanci. Nel dettaglio, la tassonomia 2015-11-10 sarà obbligatoria per i bilanci chiusi il 31.12.2015, o successivamente, e approvati in assemblea dall’1.3.2016.

Fondi strutturali europei – Accesso da parte dei professionisti – Emendamento al Ddl. di stabilità 2016

Un emendamento al Ddl. di stabilità 2016, approvato ieri dalla commissione Bilancio del Senato, riconosce il diritto dei professionisti a concorrere ai fondi strutturali europei 2014-2020.
La norma si basa sull’equiparazione, secondo il diritto europeo, dei liberi professionisti alle piccole e medie imprese, in quanto esercenti attività economica. Tale principio vale a prescindere dalla forma giuridica che i professionisti scelgono per svolgere l’attività.
La misura approvata in Commissione vale sia per i fondi comunitari gestiti direttamente da Bruxelles, sia per le risorse erogate attraverso lo Stato o le Regioni.

Legge di stabilità 2016: le novità per i pagamenti in contanti

Il disegno di legge di Stabilità per il 2016 prevede l’innalzamento, da 1.000 a 3.000 euro, del limite a partire dal quale è vietato il trasferimento di denaro contante o di libretti di deposito bancari o postali al portatore. Contestualmente vengono abrogate due norme pressoché inapplicate, ovvero:
– l’obbligo di pagare i canoni di locazione di unità abitative in forme e modalità che escludano l’uso del contante e ne assicurino la tracciabilità;
– l’obbligo per i soggetti della filiera dei trasporti ad effettuare i pagamenti dei corrispettivi relativi ai contratti di trasporto su strada utilizzando mezzi elettronici di pagamento o il canale bancario o postale, o altri strumenti comunque tracciabili, indipendentemente dall’ammontare.
Occorre ricordare che i pagamenti in contanti, al di sopra della succitata soglia, sono puniti, ai sensi dell’art. 58, D.Lgs. n. 231/2007, con la sanzione amministrativa dall’1% al 40% dell’importo trasferito. Ai sensi del successivo comma 7-bis, questa sanzione non può comunque essere inferiore all’importo di 3.000 euro e, per le violazioni che riguardano importi superiori a 50.000 euro, la sanzione minima è aumentata di cinque volte.

In scadenza il secondo acconto IRPEF

Entro il 30 novembre 2015 i contribuenti persone fisiche dovranno corrispondere la seconda o unica rata degli acconti dovuti per il periodo di imposta 2015 relativi a:
– IRPEF;
– IRAP;
– imposta sostitutiva del regime dei “nuovi” contribuenti minimi;
– cedolare secca sulle locazioni di immobili abitativi;
– imposte patrimoniali su immobili e attività finanziarie all’estero (IVIE e IVAFE).
Gli acconti possono essere determinati, alternativamente, con i seguenti metodi:
– metodo storico, che prevede la determinazione dell’acconto sulla base del risultato dichiarato per il periodo d’imposta 2014 al netto delle detrazioni, dei crediti d’imposta e delle ritenute d’acconto spettanti;
– metodo previsionale, che prevede la determinazione dell’acconto sulla base del risultato che si presume di dichiarare con riferimento al periodo d’imposta 2015 sempre al netto delle detrazioni, crediti d’imposta e ritenute d’acconto.
I soggetti obbligati a pagare l’acconto IRPEF sono coloro che hanno presentato il modello UNICO 2015 PF con l’indicazione al rigo RN34 (“Differenza”) di un importo superiore a 51,65 euro.
L’acconto risulta dovuto qualora l’importo del rigo RN34 di UNICO 2015 risulti pari o superiore a 52 euro.
Sono esclusi dal versamento i soggetti che:
– al rigo RN34, hanno evidenziato un’imposta pari a zero, ovvero di importo pari o inferiore a 51 euro;
– pur essendo debitori d’imposta, hanno potuto beneficiare di crediti d’imposta superiori all’imposta dovuta a titolo di acconto;
– hanno dichiarato nel modello UNICO 2015 solo redditi d’impresa o di lavoro autonomo soggetti:
a) all’imposta sostitutiva prevista dal regime per le nuove iniziative produttive (art. 13, legge n. 388/2000- c.d. forfettino);
b) all’imposta sostitutiva prevista dal regime di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e i lavoratori in mobilità (c.d. “nuovi” contribuenti minimi);
– non hanno presentato la dichiarazione dei redditi relativi al 2013, in quanto non erano tenuti a farlo;
– in qualità di eredi dei contribuenti deceduti nel corso del 2015, se il decesso è intervenuto anteriormente al termine per il versamento dell’acconto (contribuenti deceduti fra il 1° gennaio 2015 e il 30 novembre 2015);
– hanno un credito d’imposta IRPEF, risultante dalla dichiarazione dell’anno precedente e non utilizzato in compensazione, che copre tutto l’acconto dovuto;
– sono falliti.

Il canone Rai si pagherà in 10 rate

Il canone Rai sarà addebitato in dieci rate sulla bolletta elettrica. E per il 2016, in considerazione dei tempi tecnici necessari affinché i fornitori di energia adeguino i sistemi di fatturazione, la prima rata del canone si pagherà a partire dalle bollette successive al 1° luglio. È questa la soluzione individuata da governo e dalle relatrici della legge di stabilità.

Riammissione alla dilazione delle cartelle (DLgs. 159/2015) – Slittamento del termine per la domanda (comunicato stampa Equitalia 17.11.2015)

I contribuenti decaduti da una pregressa dilazione possono essere riammessi al beneficio se presentano la domanda entro il 21.11.2015 (art. 15 co. 7 del DLgs. 159/2015). Equitalia, con comunicato stampa del 17.11.2015, ha annunciato che, siccome il 21.11.2015 cade di sabato, la domanda può essere presentata, al massimo, il 23.11.2015.
Ricordiamo che la riammissione alla dilazione:
– è automatica, quindi concerne anche i debiti di importo superiore a 50.000,00 euro, senza necessità che sia dimostrata la difficoltà finanziaria;
– opera pure per coloro i quali siano decaduti da una pregressa riammissione alla dilazione (ad esempio concessa ai sensi dell’art. 11-bis del DL 66/2014);
– può essere accordata per un numero massimo di 72 rate mensili, escludendo con ciò la dilazione “straordinaria”, sino a 120 rate mensili.
La decadenza dalla riammissione si verifica se il debitore non onora due rate del piano, anche non consecutive

Esenzione IMU per gli immobili concessi in comodato ai figli – Emendamento al Ddl. di stabilità 2016

Con un emendamento al Ddl. di stabilità 2016 è stata proposta l’esenzione dall’IMU (e di conseguenza anche della TASI) per le unità immobiliari, escluse quelle di maggior pregio (A/1, A/8 e A/9), concesse in comodato dal soggetto passivo ai parenti in linea retta entro il primo grado che la destinano ad abitazione principale.
Per poter beneficiare dell’esenzione dovrebbero sussistere le seguenti condizioni:
– che il contratto di comodato sia registrato;
– che il comodante abbia adibito nel 2015 lo stesso immobile ad abitazione principale;
– che il comodante non possieda un altro immobile ad uso abitativo in Italia.