Abrogazione da parte del DLgs. 81/2015 – Requisiti delle “nuove” collaborazioni coordinate e continuative dall’1.1.2016

Con la circ. 1.2.2016 n. 3, il Ministero del Lavoro ha fornito al proprio corpo ispettivo i primi chiarimenti interpretativi con riferimento alle nuove regole in materia di collaborazioni autonome introdotte dall’art. 2 del DLgs. 81/2015, ed entrate a regime dall’1.1.2016.
L’aspetto più interessante riguarda le indicazioni su quando e come determinare quella “applicazione della disciplina del lavoro subordinato” che scatta in presenza della cosiddetta etero-organizzazione, accompagnata dalla personalità e dalla continuatività della prestazione. Sul punto, il Ministero spiega che il confine tra coordinamento ed etero-organizzazione sta nel fatto che il collaboratore “è tenuto” a rispettare un orario e a svolgere la prestazione all’interno dell’azienda. Quindi non il fatto in sé che la prestazione si svolga in determinati orari o nei locali aziendali, ma l’imposizione di tali modalità di effettuazione della prestazione da parte del committente. Questo lascerebbe intravedere un possibile spazio residuo per un coordinamento che non sconfini nell’etero-organizzazione, e quindi nel lavoro subordinato.
Secondo esperti della materia, il coordinamento compatibile con l’autonomia del rapporto potrebbe essere quello concordato tra le parti in sede di regolamento contrattuale. In altre parole, le modalità di coordinamento tra il collaboratore e il committente necessarie per il raggiungimento del risultato della prestazione possono essere ritenute genuinamente autonome, quando siano predeterminate consensualmente tra le parti, senza pregiudizio per l’autonomia del collaboratore nello svolgimento della prestazione.
In tale direzione, sembrerebbe muoversi anche il Ddl per la tutela del lavoro autonomo, il quale si propone di integrare l’art. 409 c.p.c., specificando che la collaborazione si intende coordinata quando, nel rispetto delle modalità di coordinamento stabilite di comune accordo tra le parti, il collaboratore organizza autonomamente l’attività lavorativa.

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