E’ attualmente all’esame del Senato il disegno di legge sul lavoro autonomo, di cui ha trattato il documento presentato dal Comitato Unitario delle Professioni (CUP) in data 9.3.2016 – seguito dall’intervento di Confprofessioni – alla Commissione Lavoro del Senato. Secondo il CUP, l’obiettivo della riforma è dare pari dignità al lavoro autonomo e al lavoro dipendente, anche al fine di potenziare un canale che sia diretto a creare nuovi sbocchi occupazionali. In generale, le osservazioni proposte dalle categorie professionali sul Job Act degli autonomi hanno auspicato:
– un miglioramento nell’ingresso dei giovani nel mondo professionale, nell’assistenza nei passaggi generazionali e nelle situazioni di criticità;
– un maggior incentivo per il sostegno della genitorialità e del reddito e della cura e assistenza di familiari con handicap gravi;
– l’estensione dell’indennità di malattia e dei congedi parentali anche ai liberi professionisti ordinistici e non solo agli iscritti alla gestione separata INPS;
– l’introduzione di una serie di agevolazioni fiscali per superare il divario di genere anche ai fini pensionistici e incentivare l’aggregazione fra professionisti;
– l’eliminazione degli studi di settore per i professionisti;
– la definizione dell’obbligo di installazione del POS, che il CUP propone di circoscrivere a imprese e professionisti che esercitino un’attività rivolta ad una clientela di consumatori finali;
– un’estensione della riforma, sia al lavoratore autonomo/professionista sia al committente, per una maggiore simmetria tra posizioni contrattuali.