Rettifica della rendita catastale – Motivazione adeguata – Necessità – Orientamenti giurisprudenziali

Il principio ormai costante che emerge dalla giurisprudenza di legittimità e di merito, è quello di ritenere che gli accertamenti catastali sono nulli se non sono adeguatamente motivati.
Il contribuente deve poter comprendere i motivi della variazione eseguita dall’ufficio, per riscontrarne la correttezza ed eventualmente decidere di ricorrere al giudice tributario.
Gli atti di accertamento catastali, infatti, spesso riportano una motivazione sintetica e schematica che difficilmente risponde ai requisiti minimi per la validità dell’atto (tra le altre, Cass. 20251/2015).
Il provvedimento, per garantire il diritto di difesa, deve contenere:
– la menzione dei rapporti tra valore di mercato e catastale nella microzona di riferimento, qualora la modifica sia stata avviata su richiesta del Comune;
– l’indicazione delle trasformazioni edilizie;
– l’indicazione dei fabbricati, del loro classamento e delle caratteristiche analoghe che li rendono simili all’unità oggetto di riclassamento, quando l’atto sia conseguente a un aggiornamento o a un’incongruità rispetto ad altri immobili (Cass. 23247/2014).

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