Attività di affittacamere – Assoggettamento ad IRAP – Condizioni

La disciplina IRAP dell’attività di affittacamere varia secondo le relative modalità di svolgimento.
Se esercitata in forma societaria, l’attività è sempre soggetta ad IRAP (ex art. 2 del DLgs. 446/97). In questo caso, la determinazione del valore della produzione netta avviene secondo le regole proprie delle società di capitali (ex art. 5 del DLgs. 446/97) o delle società di persone (ex art. 5-bis del DLgs. 446/97), in base alla natura giuridica rivestita.
In caso di esercizio in forma individuale, bisogna differenziare secondo che l’attività sia svolta, o meno, con carattere di abitualità.
Nel primo caso, si configura una prestazione di servizi potenzialmente soggetta ad IRAP. Di fatto, però, l’imposta è dovuta soltanto se il contribuente che esercita tale attività è dotato di autonoma organizzazione (ex art. 2 del DLgs. 446/97), parametro da accertare secondo le consuete modalità. In tale ipotesi, la determinazione del valore della produzione netta avviene secondo le regole dettate dall’art. 5-bis del DLgs. 446/97, fatta salva l’opzione (ricorrendone i requisiti) per il calcolo dell’IRAP in base al bilancio (ex art. 5 del DLgs. 446/97).
Invece, se l’attività è svolta senza il requisito della professionalità abituale, il presupposto impositivo non ricorre. Infatti, come confermato dalla C.M. 4.6.98 n. 141/E (§ 2.2), i soggetti che conseguono redditi di natura occasionale, sia d’impresa, sia di lavoro autonomo (ex art. 67 co. 1 lett. i) e l) del TUIR), sono esclusi dall’ambito applicativo dell’IRAP.

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