L’anticipo pensionistico (APE), in vigore dall’1.5.2017 nelle versioni volontaria e sociale, rappresenta una delle maggiori novità in materia previdenziale introdotte con la legge di bilancio 2017. In sintesi, l’APE volontario è un prestito che viene concesso – previo stipula di una polizza assicurativa contro il rischio di premorienza – per 12 mensilità all’anno, fino a quando l’interessato non avrà raggiunto il diritto a riscuotere la pensione di vecchiaia. Tale prestito dovrà poi essere restituito al soggetto finanziatore a partire dalla maturazione del diritto alla pensione sulla base di un piano di ammortamento ventennale.
I lavoratori interessati devono avere almeno 63 anni di età e l’anzianità contributiva minima richiesta per la pensione di vecchiaia (di norma 20 anni). L’anticipo copre al massimo 3 anni e 7 mesi e la pensione, al netto della rata di ammortamento corrispondente all’anticipo richiesto, deve risultare non inferiore a 1,4 volte il trattamento minimo previsto nell’Assicurazione generale obbligatoria.
Invece, l’APE sociale, il cui importo però non può superare i 1.500 euro mensili, può essere richiesto da coloro che si trovano in particolari condizioni di disagio sociale (disoccupati, invalidi, conviventi con familiari disabili, eccetera), mentre non spetta ai soggetti titolari di pensione diretta.