La giurisprudenza è costante nel ritenere che il consumo unitario di tovaglioli rappresenti un fatto noto da cui dedurre l’esistenza di maggiori ricavi, in quanto da ciò si desume il numero di pasti effettuato nel ristorante, dovendosi comunque scomputare i tovaglioli utilizzati dal personale e una ragionevole percentuale di scarto (Cass. 24.9.2014 n. 20060; Cass. 5.10.2016 n. 19863).
E’ stato però altresì sancito che occorre dare rilievo, per i tovaglioli di stoffa, al dato derivante dalla lavanderia, mentre per quelli di carta al dato derivante dall’acquisto.
A nostro avviso, la presunzione non ha fondamento per i tovaglioli di carta, che possono oggettivamente essere usati per fini diversi dalla ristorazione (esempio come fazzoletto), per di più è usuale che ogni cliente ne consumi più di uno.