Il Ddl. di bilancio 2018 dovrebbe prevedere il rinvio del regime IRI, che, in assenza di una norma di decorrenza specifica, avrebbe dovuto applicarsi dal 2017 in via opzionale agli imprenditori individuali, alle società di persone commerciali e alle “piccole” srl trasparenti ai sensi dell’art. 116 del TUIR. Sulla base delle prime bozze in circolazione, infatti, la possibilità di aderire all’opzione slitterebbe al 2018, escludendo dunque per il periodo d’imposta in corso la possibilità di accedere alla tassazione separata del reddito d’impresa al 24%. La novità normativa non tiene, tuttavia, conto delle scelte poste in essere dai contribuenti nell’ottica di aderire al regime IRI, quali, ad esempio, il calcolo degli acconti d’imposta con il metodo previsionale, che, in alcuni casi, può aver determinato versamenti in misura inferiore o addirittura nulla da parte dei soci o dell’imprenditore individuale.
Al riguardo, sarebbe, ad ogni modo, auspicabile che in relazione alle condotte in esame non vengano irrogate sanzioni, dal momento che tali comportamenti sono stati, comunque, tenuti sulla base delle norme in vigore.