La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 12790/2018, è tornata ad occuparsi del criterio di stima da adottare per i fabbricati classificati o classificabili nel gruppo catastale D, cioè gli immobili a destinazione speciale.
È stato ribadito, in particolare, che il canone determinativo del classamento e la conseguente attribuzione della rendita catastale per tali immobili deve basarsi, ai sensi dell’art. 10 del R.D.L. 652/39 e degli artt. 28 e 30 del DPR 1142/49, sulla stima diretta sul “valore venale” e, solo nell’ipotesi in cui ciò non sia possibile, può farsi ricorso al criterio di stima sul “costo di costruzione”.