Con la sentenza del 24.7.2024, il Tribunale di Grosseto ha condannato l’amministrazione di un Comune al risarcimento dei danni patrimoniali e non in favore di una lavoratrice madre che, avendo vinto un concorso pubblico e convocata per la firma, si era vista opporre un diniego all’assunzione; ciò, dopo aver espresso la volontà di avvalersi del congedo parentale per assistere il figlio di tre mesi. Tale condotta veniva reputata dal giudice come discriminatoria. Infatti, nel nostro ordinamento il divieto di discriminazione si estende anche alla fase di assunzione e, nel caso di specie, la donna veniva discriminata in ragione del suo stato, poiché nessun ostacolo si sarebbe frapposto alla presa in servizio in presenza di un candidato uomo o di una donna non madre di un fanciullo in tenera età.