Per i professionisti che seguono le aziende in ambito contributivo, una delle maggiori difficoltà è costituita dalla necessità di regolarizzare eventuali collaborazioni familiari non a tempo pieno. Si pensi ai soggetti che hanno già una contribuzione, come i lavoratori dipendenti che prestino il loro aiuto in un’impresa commerciale condotta da un familiare, ma anche ai pensionati che non svolgano attività a tempo pieno. Tali rapporti richiedono particolare attenzione all’atto dell’autoliquidazione INAIL per evitare di denunciare imponibili sbagliati o di omettere la tutela di soggetti assicurabili. In merito al sorgere dell’obbligo assicurativo, il Ministero del Lavoro, con la circ. 5.8.2013, ha ritenuto possibile in via orientativa e d’intesa con l’INAIL, considerare “accidentale” una prestazione resa una o due volte nell’arco dello stesso mese a condizione che nell’anno le prestazioni complessivamente effettuate non siano superiori a un massimo di 10 giornate lavorative. Pertanto, oltre tale soglia sorge l’obbligo INAIL.