L’anticipo pensionistico (Ape) è lo strumento che consente al lavoratore di ricevere, fino a tre anni prima di raggiungere la pensione, una prestazione economica calcolata a partire dalla data della cessazione del rapporto di lavoro. Il relativo finanziamento, solo in minima parte concesso dal sistema pubblico, può avvenire mediante le seguenti forme, tra loro non del tutto alternative:
– un prestito erogato da un istituto di credito, che il lavoratore dovrà restituire in 20 anni, una volta pensionato, mediante trattenute sulla pensione finale da parte dell’INPS;
– la somma maturata dal lavoratore nell’ambito del fondo pensione aziendale o contrattuale, convertita poi in Rendita integrativa temporanea anticipata (Rita).
Qualora la Rita risulti sufficiente a finanziare interamente l’Ape, il lavoratore potrebbe anticipare la cessazione dal servizio senza la necessità di ricorrere anche al prestito, evitando gli impatti negativi che quest’ultimo comporta.