La valutazione di convenienza dell’assegnazione agevolata di beni ai soci deve tenere conto anche di aspetti quali:
– il passaggio dalla tassazione tendenzialmente basata sulla differenza tra costi e ricavi a quella forfetaria basata sul canone di locazione ridotto del 5%;
– la possibilità, per gli immobili locati ad uso abitativo, di beneficiare del regime della cedolare secca (inibito alle società semplici);
– la possibilità, per gli assegnatari, di accedere alle detrazioni fiscali per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio;
– nel caso di utilizzo dell’immobile come abitazione principale, l’esenzione da IMU e TASI.
Occorre, sotto un diverso aspetto, tenere conto dei vincoli da rispettare, relativi:
– alla conformità urbanistica e catastale dei beni trasferiti;
– alla necessità di produrre l’attestato di prestazione energetica;
– al diritto di prelazione eventualmente spettante ai conduttori di immobili locati.