Il CNCDEC ha pubblicato, nella giornata di ieri, un documento che analizza il trattamento contabile dell’assegnazione dei beni ai soci introdotta dall’art. 1 co. 115 – 120 della L. 208/2015 (legge di stabilità 2016), alla luce delle disposizioni del codice civile e dei pertinenti principi contabili nazionali.
A tal riguardo, la situazione maggiormente complessa dal punto di vista contabile si presenta qualora il valore di mercato del bene assegnato risulti superiore al valore netto contabile del bene stesso.
Il documento del CNDCEC ritiene che, in tal caso, l’assegnazione del bene debba essere rilevata al valore di mercato, con imputazione a Conto economico della plusvalenza rispetto al valore netto contabile.
A ben vedere, si tratta della modalità tecnica prevista per la distribuzione di utili in natura da parte dei soggetti IAS/IFRS.
L’interpretazione IFRIC 17 (Distribuzione ai soci di attività non rappresentate da disponibilità liquide) stabilisce, infatti, che, alla distribuzione di dividendi in natura, il debito si debba iscrivere al suo fair value e, quindi, al valore di mercato del bene assegnato. La differenza tra valore netto contabile e valore di mercato al momento dell’assegnazione deve essere iscritta a Conto economico come plusvalenza.