È stato pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro il DM 10.11.2017, che individua, per l’anno 2018, i settori e le professioni che presentano un tasso di disparità uomo-donna superiore di almeno il 25% rispetto alla disparità media, sulla base delle elaborazioni effettuate dall’ISTAT in relazione al 2016.
In particolare, poiché, relativamente a tale anno, il tasso di disparità medio è risultato pari al 9,9%, la soglia sopra la quale un ambito settoriale o professionale può dirsi caratterizzato dal suddetto elevato tasso di disparità è pari al 12,3%.
Ciò premesso, si annoverano, ad esempio:
– tra i settori, l’agricoltura, il settore delle costruzioni, l’industria estrattiva ed energetica, i servizi di trasporto e magazzinaggio;
– tra le professioni, conduttori di veicoli, artigiani e operai specializzati dell’edilizia, imprenditori, amministratori e direttori di aziende, ingegneri e architetti.
I lavoratori rientranti nell’elenco in discorso sono riconducibili – ove appartenenti al genere sottorappresentato – ai lavoratori “svantaggiati” individuati a livello comunitario. Nel nostro ordinamento, tale elencazione rileva ai fini della concessione, anche nel 2018, degli incentivi all’occupazione femminile di cui all’art. 4 co. 11 della L. 92/2012.