Dopo aver inviato ai contribuenti migliaia di lettere di compliance, l’Agenzia delle Entrate sta procedendo ora all’invio di questionari e inviti ex art. 32 del DPR 600/73 in merito alle attività finanziarie e patrimoniali possedute all’estero.
Tale procedura deriva dall’analisi dei dati ricevuti da parte delle Amministrazioni fiscali estere nell’ambito dello scambio automatico di informazioni secondo il Common Reporting Standard (CRS).
In particolare tali questionari si riferiscono a specifiche liste di lavorazione contenenti soggetti che, sulla base delle informazioni ricevute dalle autorità estere, non avrebbero dichiarato in tutto o in parte alcuni redditi. Non si tratta solo di conti correnti o di plusvalenze finanziarie, ma anche di redditi da lavoro dipendente che, sulla base della residenza fiscale del soggetto, avrebbero dovuto essere riportati nella dichiarazione dei redditi.
In questi casi, si suggerisce comunque di fornire all’Agenzia delle Entrate l’informazione che giustifica la mancata compilazione del quadro RW e dei quadri reddituali.
Si segnala, infatti, che l’eventuale mancato riscontro o riscontro parziale a seguito dell’invio di un invito o questionario ex art. 32 del DPR 600/73 comporta per il contribuente il divieto di utilizzazione in sede amministrativa e processuale delle notizie e dei dati non addotti.