Il CNDCEC ha individuato gli indici per l’allerta di cui all’art. 13 del DLgs. 14/2019.
In primo luogo, occorre considerare il patrimonio netto, il quale, se negativo o al di sotto del minimo legale, è già un segnale di crisi, risolvibile con la ricapitalizzazione.
Se il patrimonio netto è positivo, si calcola il Debt Service Coverage Ratio (DSCR), che è dato dal rapporto tra i “cash flow liberi” previsti nei sei mesi successivi che sono disponibili per il rimborso dei debiti scadenti nello stesso arco temporale; valori inferiori ad 1 dovrebbero far azionare gli alert aziendali.
Se, invece, il risultato supera l’unità, l’analisi prosegue con il terzo step, che consiste nel calcolo degli indici di settore, ovvero 5 quozienti i cui valori limite sono stati individuati per categorie settoriali e precisamente:
– indice di sostenibilità degli oneri finanziari, in termini di rapporto tra gli oneri finanziari ed il fatturato;
– indice di adeguatezza patrimoniale, in termini di rapporto tra patrimonio netto e debiti totali;
– indice di ritorno liquido dell’attivo, in termini di rapporto tra cash flow e attivo;
– indice di liquidità, in termini di rapporto tra attività a breve termine e passivo a breve termine;
– indice di indebitamento previdenziale e tributario, in termini di rapporto tra indebitamento previdenziale e tributario e attivo (quoziente da coordinare con quanto previsto dall’art. 15 del DLgs. 14/2019 per i creditori qualificati).