Il Ddl. di bilancio 2025, oltre ad intervenire in materia di pensionamento anticipato (Opzione donna, APE sociale e “Quota 103″), prevede misure pensionistiche di altra natura.
Tra le varie, si dispone innanzitutto la proroga degli incrementi transitori delle pensioni minime (attualmente pari al 2,7%) in pagamento per ciascuna delle mensilità fino a dicembre 2026, compresa la tredicesima mensilità, con determinazione del decalage della percentuale di incremento del 2,2% per l’anno 2025 e dell’1,3% per l’anno 2026.
Inoltre si prevede, per il solo 2025, che la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici di cui all’art. 34 co. 1 della L. 448/98 non sia riconosciuta ai pensionati residenti all’estero, per i trattamenti di importo complessivamente superiore al trattamento minimo INPS.
Infine, sempre per il 2025, si prevede che ai soli fini del raggiungimento dell’importo soglia mensile dell’assegno sociale stabilito per l’accesso alla pensione di vecchiaia, in caso di opzione per la prestazione in forma di rendita di cui all’art. 11 co. 3 del DLgs. 252/2005, possa essere computato, unitamente all’ammontare mensile della prima rata di pensione di base, anche il valore teorico di una o più prestazioni di rendita di forme pensionistiche di previdenza complementare richieste dall’assicurato.