L’individuazione dell’esercizio di competenza degli oneri per prestazioni professionali non risulta sempre agevole.
L’art. 109 co. 2 lett. b) del TUIR stabilisce che le spese di acquisizione dei servizi “a carattere puntuale” (cioè che non prevedono attività a esecuzione continuativa o periodica) si considerano sostenute alla data in cui le prestazioni sono ultimate.
Spesso però, alla chiusura dell’esercizio, la prestazione non risulta ancora ultimata, ma il professionista è già stato in tutto o in parte pagato. In alternativa, può accedere che il servizio sia stato concluso, ma il prestatore d’opera non abbia inviato la fattura o questa non sia stata ancora saldata.
L’incertezza in merito all’ultimazione della prestazione è spesso legata alla difficoltà di stabilire se si tratti di un servizio unitario oppure se sia possibile individuare più servizi autonomamente valutabili.
Il caso più emblematico è rappresentato dalle prestazioni di assistenza legale.
A tal riguardo, la Cass. 11.8.2016 n. 16969 ha stabilito che le spese legali si considerano sostenute quando la prestazione è condotta a termine per effetto dell’esaurimento o della cessazione dell’incarico professionale. Peraltro, la prestazione difensiva ha carattere unitario e l’unitarietà deve essere rapportata “ai singoli gradi in cui si è svolto il giudizio, e quindi al momento della pronunzia che chiude ciascun grado” (Cass. 17059/2007).
La tematica è stata analizzata anche da Assonime nell’approfondimento 1/2016.