Lo Studio n. 151-2015/T del Consiglio Nazionale del Notariato esamina l’art. 10-bis dello Statuto del contribuente in base al quale “configurano abuso del diritto una o più operazioni prive di sostanza economica che, pur nel rispetto formale delle norme fiscali, realizzano essenzialmente vantaggi fiscali indebiti”.
Il primo parametro concerne il fatto che le operazioni siano “prive di sostanza economica” in termini di adeguatezza degli strumenti giuridici prescelti rispetto agli obiettivi e agli effetti economici che si intendano perseguire; la prova dell’eventuale incoerenza della qualificazione delle operazioni rispetto al loro fondamento giuridico deve essere fornita dall’amministrazione finanziaria.
La sussistenza di “vantaggi fiscali indebiti” attiene, invece, alla realizzazione di benefici realizzati formalmente in conformità a disposizioni fiscali, ma, nella sostanza, in contrasto con le finalità delle norme fiscali o con i principi dell’ordinamento tributario (circostanza che ricorre, ad esempio, in caso di oggettiva assenza di sostanza economica). Tali vantaggi, nella fattispecie in esame, sono perseguiti in via essenziale; pertanto, non sono abusive le operazioni giustificate da valide ragioni extrafiscali, non marginali, anche di carattere organizzativo o gestionale, finalizzate al miglioramento strutturale o funzionale dell’impresa o dell’attività professionale del contribuente.