Il disegno complessivo cui sta lavorando la cabina di regia economica di Palazzo Chigi guidata dal Sottosegretario alla Presidenza, Tommaso Nannicini, con la finalità di rendere più flessibile in uscita la riforma Fornero, si compone di vari tasselli, alcuni già definiti ed altri ancora allo studio dei tecnici.
Tra di essi, possono annoverarsi i seguenti:
– l'”anticipo pensionistico” o “Ape”, con una riduzione dell’assegno anticipato per i soli over 63 (nati tra il 1951 e il 1953) variabile, anche per effetto di un apposito meccanismo di detrazioni, in relazione agli anni dell’anticipo, all’entità dell’assegno percepito e all’appartenenza a categorie svantaggiate;
– la “Rendita integrativa temporanea anticipata” o “Rita”, con la previsione della possibilità, per coloro che abbiano scelto l’Ape per un ritiro anticipato dal lavoro, di optare per un trasferimento del capitale cumulato nel fondo integrativo, in modo da chiedere un prestito per l’Ape inferiore;
– il meccanismo del “prestito” per l’erogazione dell’assegno anticipato agli over 63, con garanzia prestata dalle banche (sotto forma di cessione del prestito individuale) e assicurazione sui rischi collegati al processo di restituzione a rate del prestito stesso, che scatterà, con ammortamento ventennale, a partire dal raggiungimento del requisito di vecchiaia.