L’art. 1 co. 134 – 138 della L. 208/2015 ha introdotto una speciale riammissione alla dilazione da istituti deflativi del contenzioso, stabilendo che, per fruirne, occorre, entro il 31.5.2016, riprendere i pagamenti delle rate relativamente, però, ai contribuenti decaduti nei 36 mesi antecedenti il 15.10.2015.
Con la circ. Agenzia delle Entrate 22.4.2016 n. 13, è stato specificato che:
– il beneficio riguarda le sole imposte dirette, per cui le imposte sui redditi, le addizionali e l’IRAP, e non, per esempio, anche l’IVA, sebbene l’adesione avesse riguardato pure tale imposta;
– rientrano nella riammissione le sole dilazioni di istituti disciplinati dal DLgs. 218/97, quindi accertamento con adesione, acquiescenza, adesione ai verbali di constatazione e adesione agli inviti al contraddittorio;
– il contribuente, per essere ammesso al beneficio, deve pagare, scorporando quanto dovuto per l’IVA (a titolo di imposta, sanzioni e interessi), l’ultima rata, ovvero la rata il cui mancato pagamento ha dato origine alla decadenza, con le medesime modalità di pagamento e indicando gli stessi codici tributo, entro il 31.5.2016;
– per effetto della riammissione, viene meno la sanzione del 60% calcolata sui residui importi dovuti a titolo di imposta (eccezion fatta per l’IVA), e lo stesso dicasi, almeno in parte, per gli eventuali interessi di mora e da dilazione dei ruoli (artt. 19 e 30 del DPR 602/73), mentre non vengono meno gli aggi di riscossione.