Il documento di ricerca del CNDCEC e della Fondazione Nazionale dei Commercialisti del 21.2.2019 esamina le modifiche subite dal regime forfetario (L. 190/2014) a decorrere dal 2019.
Con riferimento al computo del nuovo limite di 65.000,00 euro di ricavi e compensi, il documento si sofferma, tra l’altro, sul chiarimento reso dall’Agenzia delle Entrate nel corso del Videoforum del 23.1.2019. In tale occasione, premettendo che la soglia di accesso o permanenza va computata avendo riguardo ai ricavi o ai compensi complessivamente conseguiti dall’imprenditore o dal professionista prescindendo dalla specifica attività cui si riferiscono, era stato precisato che vanno considerati anche i proventi conseguiti quali diritti d’autore ai sensi dell’art. 53 co. 2 lett. b) del TUIR.
Tale conclusione viene ritenuta non condivisibile alla luce della considerazione che trattasi di redditi assimilati a quelli di lavoro autonomo derivanti da attività diverse da quelle di impresa o di lavoro autonomo in senso proprio, alle quali ultime fa, invece, esclusivo riferimento l’art. 1 co. 54 della L. 190/2014. In particolare, la norma si riferisce ai soli “ricavi” o “compensi”, ossia ai proventi tipici di tali attività e non anche ai “redditi” derivanti da attività assimilate.