Sono redditi d’impresa quelli che derivano dall’esercizio di imprese commerciali (art. 55 co . 1 del TUIR).
Per esercizio di imprese commerciali, si intende l’esercizio per professione abituale, ancorché non esclusiva:
– delle attività indicate nell’art. 2195 c.c.;
– delle attività agricole ex art. 32 co. 2 lett. b) e c) del TUIR, che eccedono i limiti ivi stabiliti, anche se non organizzate in forma d’impresa.
Per quanto concerne il requisito dell’abitualità, la C.M. 30.4.77 n. 7 ha identificato detto requisito come il “normale e costante indirizzo dell’attività del soggetto che viene attuato in modo continuativo”: tale requisito coincide, in sostanza, con quello della professionalità. Pertanto, l’attività esercitata deve essere stabile nel tempo ma non è necessario che sia svolta per l’intero periodo d’imposta.
A tal proposito, si rileva che possono essere considerati come indici di professionalità, ad esempio, la disponibilità di locali in cui si svolge l’attività, l’ottenimento di una licenza per esercitarla e l’esistenza di contratti di fornitura.