Riforma degli ammortizzatori sociali prevista dal c.d. Jobs Act – Principali novità

Il prossimo anno si completerà il processo di riordino delle norme in materia di ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria, così come previsto dal Jobs Act (L. 183/2014) e attuato dal DLgs. 4.3.2015 n. 22.
Dall’1.1.2017, infatti, i lavoratori interessati da un licenziamento collettivo non potranno più accedere alla Mobilità (in quanto abrogata), bensì alla NASpI, ossia la nuova assicurazione sociale per l’impiego introdotta a maggio 2015, che diventerà il sostegno universale in caso di disoccupazione, visto che con il 2016 esce di scena anche l’indennità speciale edile. Secondo i dati forniti dall’INPS, la platea dei lavoratori potenzialmente interessati è di circa 60.000 unità.
Sul punto, si ricorda che la Mobilità e la NASpI si differenziano per sistema di calcolo e durata. La prima equivale al 100% dell’assegno di CIG straordinaria percepito o che sarebbe spettato nel periodo precedente il licenziamento (80% dello stipendio), importo che scende all’80% dopo 12 mesi. La seconda, invece, è il 75% della retribuzione: se questa supera 1.195 euro mensili (rivalutati annualmente), l’indennità è aumentata del 25% della quota eccedente il tetto. Per la NASpI è prevista una riduzione del 3% a partire dal quarto mese.

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