Nell’ambito delle novità dello schema di disegno di legge recante delega al Governo per la riforma organica delle discipline della crisi di impresa e dell’insolvenza, si segnala l’introduzione di una definizione dello stato di crisi, intesa come probabilità di futura insolvenza, mantenendo l’attuale nozione di insolvenza di cui all’art. 5 del RD 267/42, fondata sull’esistenza di “inadempimenti od altri fatti esteriori, i quali dimostrino che il debitore non è più in grado di soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni”.
È, inoltre, ipotizzata l’adozione di un unico modello processuale per l’accertamento dello stato di crisi o insolvenza, ispirato al vigente art. 15 del RD 267/42, e con caratteristiche di particolare celerità, anche in fase di reclamo.