Riforma fiscale: novità dei cinque decreti attuativi

Ecco le principali novità dopo l’approvazione definitiva dei decreti attuativi della legge di riforma fiscale.
Interpelli e contenzioso
L’istituto dell’interpello, ovvero l’istanza che il contribuente rivolge all’Agenzia delle Entrate per ottenere chiarimenti in merito all’interpretazione di una norma obiettivamente incerta, prevede ora quattro tipologie: ordinario, probatorio, antiabuso e disapplicativo. Vengono anche abbreviati i tempi di risposta, per gli interpelli ordinari, da parte dell’Amministrazione finanziaria: si passa da 120 a 90 giorni, mentre in tutti gli altri casi non si possono eccedere i 120 giorni. Vige il principio del silenzio-assenso, quindi se l’Agenzia delle Entrate non risponde entro i termini suindicati diventa operativa la soluzione prospettata dal contribuente.
La mediazione estesa ai tributi locali
La mediazione, prima prevista solo per gli atti emessi dall’Agenzia delle Entrate, viene ora estesa anche ai tributi locali per le liti fino a 20mila euro. Il contribuente che intende impugnare un avviso di accertamento emesso dall’ente locale dovrà, prima di rivolgersi al giudice tributario, esperire un tentativo di mediazione con l’ufficio tributi.
Ridotto l’aggio della riscossione ad Equitalia
L’aggio riconosciuto ad Equitalia sulla riscossione delle cartelle di pagamento scenderà, dal 1/1/2016, dall’8 al 6 per cento.
Omesso versamenti dell’Iva
La nuova soglia per il reato di omesso versamento dell’Iva passa da 50mila a 250mila euro.
Decadenza dalla rateazione degli avvisi bonari
Per i contribuenti che intendono rateizzare gli avvisi bonari emessi dall’Agenzia delle Entrate viene prevista la decadenza dalla stessa solo se la prima rata viene versata con un ritardo superiore a 7 giorni. Mentre nel corso della rateizzazione non si decade se si omette il versamento di una rata diversa dalla prima per un importo non superiore al 3% del dovuto con un limite di 10mila euro.
Bonus per il rientro in Italia di lavoratori altamente qualificati
E’ prevista una detassazione a favore dei lavoratori con alta qualificazione o specializzazione che, non essendo stati residenti in Italia negli ultimi cinque anni, trasferiscono nuovamente la residenza territorio dello Stato.

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