Il DLgs. 148/2015 ha determinato un diverso e innovativo modo di utilizzare gli strumenti di sostegno al reddito.Il decreto, infatti, ampliando la categoria dei soggetti destinatari (con un conseguente incremento dei costi), prevede:
– che anche i soggetti assunti con apprendistato professionalizzante occupati in imprese ammesse ai trattamenti di CIGO e CIGS possano accedere all’integrazione ordinaria. In caso di aziende destinatarie della sola CIGS, i lavoratori con contratto di apprendistato professionalizzante hanno accesso alla sola integrazione salariale straordinaria, limitatamente alla causale di “crisi aziendale”;
– la riduzione complessiva dei trattamenti di integrazione salariale da 36 mesi a 24 mesi nel quinquennio mobile;
– oneri più elevati per le aziende, che sono tenute a versare un contributo pari al 9% della retribuzione delle ore non lavorate, per le ore di integrazione salariale concesse nell’arco di 52 settimane in un quinquennio mobile. Il contributo è destinato a incrementarsi (fino al 15%) all’aumentare delle settimane interessate da integrazione salariale;
– che i fondi di solidarietà riguardino i settori esclusi dal campo di applicazione delle integrazioni salariali ordinarie o straordinarie. L’istituzione dei fondi è inoltre obbligatoria in relazione alle imprese che occupano in media più di cinque dipendenti (invece dei precedenti 15), compresi gli apprendisti.