Il soggetto che esercita un’attività in condizione di marginalità economica, così come definita nella circ. Agenzia delle Entrate 12.6.2007 n. 38, si colloca al di fuori della condizione di “normalità economica” che costituisce il riferimento per la metodologia degli studi di settore. Pertanto, la condizione di marginalità, che consiste in una conduzione dell’impresa o dell’attività di lavoro autonomo improntata alla “sopravvivenza economica”, può giustificare la condizione di non congruità dei ricavi rispetto agli studi. Tuttavia, essa va distinta dalla condizione di illogica antieconomicità (C.T. Prov. Pavia 11.11.2015 n. 598).
La stessa circ. 38/2007 elenca una serie di casi esemplificativi della marginalità economica, la quale può derivare da una situazione soggettiva dell’imprenditore (carente stato di salute; età avanzata) o da una situazione oggettiva (obsolescenza dei beni utilizzati). Tali casistiche, tuttavia, necessitano di essere contestualizzate nel mercato in cui si colloca l’attività presa in esame.
Inoltre, la condizione di marginalità può essere segnalata dal contribuente in sede di dichiarazione annuale nel campo “annotazioni” del modello relativo agli studi di settore.