Controllo a distanza del dipendente – Utilizzo di PC o smartphone per fini personali

Il Jobs Act, con il DLgs. 151/2015, è intervenuto sulla materia dei controlli a distanza dei dipendenti, riscrivendo l’art. 4 dello Statuto dei lavoratori.
I fronti oggetto dell’intervento sono due:
– gli strumenti utilizzati dal lavoratore nell’espletamento delle sue mansioni (smartphone e simili);
– i controlli audiovisivi.
In particolare:
– il datore di lavoro che doti il proprio dipendente di smartphone ai fini dell’attività lavorativa, dopo aver adeguatamente informato il proprio dipendente circa le modalità di utilizzo degli strumenti (e senza previo accordo sindacale), è legittimato ad intraprendere attività di accertamento qualora riscontrasse un uso improprio di detti strumenti ed utilizzare di conseguenza tali informazioni;
– il Jobs Act introduce la possibilità di installare impianti di videosorveglianza anche per ragioni di “tutela del patrimonio aziendale”, mantenendo peraltro l’obbligo di previo accordo sindacale. Infatti, per il datore di lavoro, una volta collegate le telecamere, sarà possibile adottare le informazioni raccolte per qualsiasi fine inerente al rapporto di lavoro.
L’attività di controllo a distanza, nonostante sia stata ampliata dalla norma citata, deve comunque essere svolta nel rispetto della normativa sulla Privacy (DLgs. 196/2003).