Tra le misure più interessanti contenute nel Ddl. di stabilità 2016, si segnala anche la reintroduzione del regime fiscale agevolato dei premi di produttività. Infatti, dopo la mancata operatività dell’anno in corso, il sistema di tassazione dei premi di produttività con un’aliquota ridotta si appresta a diventare strutturale. In particolare, viene confermato sia l’ambito di applicazione, riguardante i datori di lavoro del settore privato, sia la misura dell’agevolazione, costituita da un’imposta sostitutiva dell’IRPEF (comprese le addizionali regionali e comunali) pari al 10%. È inoltre previsto un limite annuale di 2.000 euro lordi, aumentato fino a un importo non superiore a 2.500 euro per le aziende che coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro, con modalità che verranno definite in seguito con apposito decreto interministeriale. Quale condizione soggettiva, il lavoratore deve essere titolare di reddito di lavoro dipendente di importo non superiore a 50.000 euro nell’anno precedente a quello di percezione delle somme detassate. Invece, da un punto di vista oggettivo, sono agevolabili sia i premi di risultato di ammontare variabile la cui corresponsione sia legata a incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione, misurabili e verificabili sulla base di criteri definiti con decreto interministeriali, sia le somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa. In entrambi i casi, le erogazioni devono essere previste e regolate da contratti collettivi aziendali o territoriali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, o dalle loro RSA o RSU .
Ravvedimento operoso – Novità del DLgs. 158/2015 e del Ddl. di stabilità 2016
Se la bozza di disegno di legge di stabilità 2016 verrà approvata in via definitiva dal Parlamento, la riforma delle sanzioni amministrative apportata dal DLgs. 158/2015 entrerà in vigore non l’1.1.2017 ma l’1.1.2016.
Pertanto, considerato che molte sanzioni, specie sul minimo edittale, vengono ridimensionate, potrebbe essere opportuno, ai fini del ravvedimento, attendere l’1.1.2016.
Occorre, tuttavia, vagliare la questione anche alla luce del cumulo giuridico, che non può essere applicato dal contribuente in occasione del ravvedimento. Se si tratta di diverse violazioni relative, ad esempio, alle fatturazioni, si potrebbe valutare di attendere l’accertamento o l’atto di contestazione della sanzione, per poter beneficiare della definizione al terzo delle sanzioni irrogate, che tiene conto pure del cumulo (art. 12 del DLgs. 472/97).
Estromissione agevolata dell’immobile strumentale da parte dell’imprenditore individuale e assegnazione agevolata dei beni ai soci – Novità del Ddl. di stabilità 2016
Il Ddl. di stabilità 2016 prevede, oltre alle disposizioni relative alla cessione/assegnazione agevolata dei beni ai soci, anche la possibilità di estromettere l’immobile strumentale dell’imprenditore individuale. Si tratta di opportunità solo in parte alternative tra loro, posto che alcuni requisiti sono specificatamente necessari per alcune operazioni e non per altre.
Sotto il profilo soggettivo, l’estromissione riguarda l’impresa individuale, mentre le assegnazioni, cessioni e trasformazione sono destinati alle società, di persone o di capitali.
Sotto il profilo oggettivo, l’estromissione riguarda i soli beni immobili strumentali (per natura o per destinazione) di cui all’art. 43 co. 2 del TUIR, mentre le società possono assegnare ai soci beni immobili diversi da quelli strumentali per destinazione (beni merce o beni patrimonio) e beni mobili registrati non utilizzati come strumentali. Per la trasformazione in società semplice, l’ente che intende trasformarsi deve avere per oggetto esclusivo o principale la gestione di beni immobili o di beni mobili registrati.
Si ricorda inoltre che le operazioni di cessione, trasformazione ed assegnazione devono intervenire entro il 30 settembre, mentre l’estromissione deve essere realizzata entro il 31.5.2016. Quest’ultima opzione, in base a quanto chiarito dalla circ. Agenzia delle Entrate 39/2008, si esercita con il comportamento concludente, che si concretizza nella contabilizzazione sul libro giornale e sul registro dei beni ammortizzabili, e si perfeziona con l’indicazione in dichiarazione (ris. Agenzia delle Entrate n. 82/2009), ovvero con il pagamento dell’imposta sostitutiva (ris. Agenzia delle Entrate n. 228/2009) dell’8%.
Assegnazione agevolata di beni ai soci – Novità del Ddl. di stabilità 2016
Rientrano tra i beni oggetto di assegnazione o di cessione agevolata i beni immobili, fatta eccezione per quelli strumentali per destinazione, nonché i beni mobili iscritti in pubblici registri (es. autoveicoli, natanti, aeromobili) non utilizzati quali beni strumentali nell’esercizio dell’impresa. Anche nell’attuale contesto dovrebbero rimanere validi i chiarimenti a suo tempo forniti nella C.M. 21.5.99 n. 112/E, secondo la quale l’assegnazione o la cessione agevolata possono riguardare indistintamente gli immobili strumentali per natura, gli immobili “merce” piuttosto che gli immobili patrimoniali.
Con riferimento agli immobili strumentali per natura, la stessa circolare aveva chiarito che possono essere assegnati con le modalità agevolate tutti quelli concessi in locazione, comodato o, comunque, non utilizzati direttamente.
Per le immobiliari di gestione dovrebbero, inoltre, valere i principi più volte sanciti dalla giurisprudenza di Cassazione, la quale nega ogni carattere di strumentalità agli immobili detenuti per la locazione: che gli immobili rientrino, quindi, nelle categorie catastali che qualificano in via ordinaria gli immobili strumentali (B, C, D, E e A/10), o che essi siano immobili di civile abitazione, la natura dell’attività esercitata (gestione e locazione) determina in via automatica l’inclusione degli stessi tra quelli agevolabili.
Rivalutazione dei beni – Novità del Ddl. di stabilità 2016
Nell’ambito del Ddl. di stabilità 2016, la disposizione relativa alla possibilità di rivalutazione dei beni d’impresa presenta alcuni profili critici.
In particolare, l’opportunità è resa poco appetibile dalla previsione di pagamento dell’imposta sostitutiva in unica soluzione, a cui si aggiunge la rivalutazione fiscale “obbligatoria”. In merito all’analoga disposizione del 2014, infatti, l’Agenzia delle Entrate (circ. 10/2014 e 13/2014) ha precisato che non è possibile rivalutare i beni in bilancio senza versare alcuna imposta sostitutiva e senza considerare fiscalmente rilevanti i maggiori valori iscritti.
Ulteriore problematica riguarda poi i terreni sottostanti e pertinenziali ai fabbricati che si intende rivalutare e la loro collocazione nelle categorie omogenee previste dall’art. 4 co. 5 del DM 162/2001. Sul punto, la circ. 13/2014 afferma che “ai fini della rivalutazione tali aree vanno comprese nella categoria omogenea degli immobili non ammortizzabili, mentre il fabbricato, se strumentale, deve essere compreso nella diversa categoria degli immobili ammortizzabili. (…) Poiché l’area dà luogo a una categoria omogenea diversa da quella del fabbricato, il contribuente potrà decidere di rivalutare la sola area ovvero il solo fabbricato”.
Posto che la categoria degli immobili non ammortizzabili non esiste (se non per decidere l’aliquota di imposta da versare) occorrerebbe chiarire quali immobili formino una “categoria omogenea” con i terreni compresi nel costo dei fabbricati.
Fondi strutturali europei – Accesso da parte dei professionisti – Maxi-emendamento al Ddl. di stabilità 2016
Un emendamento al Ddl. di stabilità 2016 prevede anche per i liberi professionisti la possibilità di accedere ai fondi strutturali europei 2014-2020. Nello specifico, l’emendamento, approvato dalla Commissione Bilancio del Senato, prevede che i piani operativi POR e PON dei fondi FSE e FERS, rientranti nella Programmazione dei fondi strutturali europei 2014-2020, si intendano estesi anche ai liberi professionisti, in quanto equiparati alle PMI come esercenti attività economica. Tale equiparazione sussiste a prescindere dalla forma giuridica prescelta.
La necessità di esplicitare tale equiparazione, si legge nella relazione illustrativa allegata all’emendamento, deriva dalla circostanza che in Italia permane ancora una differenziazione tra imprese e professionisti, che a livello europeo è stata invece superata e che crea importanti criticità per la partecipazione dei professionisti alle misure dei fondi europei.
Cooperative sociali – Prestazioni socio-sanitarie e assistenziali – Novità del maxi-emendamento al Ddl. di stabilità 2016
Con un emendamento al Ddl. di stabilità 2016, è prevista l’adozione dell’aliquota IVA del 5% per le prestazioni di cui ai numeri 18), 19), 20), 21) e 27-ter) dell’art. 10 co. 1 del DPR 633/72, rese in favore dei soggetti indicati nello stesso numero 27-ter) da cooperative sociali e loro consorzi in esecuzione di contratti di appalto e di convenzioni in generale.
La “nuova” aliquota IVA (che sarà inserita nella Tabella A, parte II-bis, allegata al DPR 633/72) richiede:
– sotto il profilo soggettivo, che le prestazioni siano rese da cooperative sociali e loro consorzi, in favore di anziani, inabili adulti, minori, handicappati psicofisici ed altri soggetti degni di tutela sociale di cui al n. 27-ter dell’art. 10 co. 1 del DPR 633/72;
– sotto il profilo oggettivo, che si tratti di prestazioni socio-sanitarie e di assistenza domiciliare e ambulatoriale (n. 27-ter dell’art. 10), nonché di prestazioni sanitarie, di ricovero e di cura, didattiche ed educative (nn. 18, 19, 20 e 21 dell’art. 10).
La decorrenza è fissata alle operazioni effettuate sulla base di contratti stipulati, rinnovati o prorogati successivamente all’1.1.2016, data di entrata in vigore della legge di stabilità.
Maxi-emendamento governativo – Principali novità
Il maxi-emendamento al Ddl. di Stabilità 2016 prevede tra l’altro:
– la rivalutazione delle quote (qualificate e non) e dei terreni detenuti da persone fisiche con aliquota dell’8%;
– per gli immobili rivalutati ai sensi della L. 342/2000, il riconoscimento fiscale dei maggiori valori iscritti in bilancio dal periodo di imposta in corso all’1.12.2017;
– l’applicazione dell’aliquota agevolata del 2% dell’imposta di registro anche se il contribuente compra una nuova abitazione prima di vendere il vecchio immobile (oggetto di agevolazione prima casa), a condizione che detto immobile sia alienato entro un anno dalla data dell’atto di acquisto;
– la possibilità, per gli imprenditori individuali che, alla data del 31.10.2015, possiedono beni immobili strumentali per natura, di escludere dal patrimonio dell’impresa tali immobili già dal 2016 mediante assolvimento di un’imposta sostitutiva IRPEF e IRAP dell’8% sulla differenza tra il valore normale dei beni e il relativo valore fiscalmente riconosciuto; a tal fine, occorre esercitare l’opzione entro il 31.5.2016;
– l’applicazione dell’aliquota IVA del 4% anche a giornali, quotidiani, dispacci delle agenzie di stampa e periodici on line;
– il coordinamento delle agevolazioni per il rientro dei lavoratori altamente qualificati residenti all’estero previste dalla L. 238/2010 e dal DLgs. 147/2015.
Assegnazione agevolata di beni ai soci e trasformazione in società semplice – Novità del Ddl. di stabilità 2016
La trasformazione agevolata in società semplice prevista dall’art. 9 del Ddl. di stabilità 2016 è riservata alle società che hanno per oggetto esclusivo o principale la gestione dei beni indicati nella norma (beni immobili e beni mobili iscritti nei pubblici registri).
Per tale valutazione, a rigore occorre rifarsi alle previsioni dello Statuto sociale; tuttavia, sarebbe auspicabile che si potesse guardare anche all’attività in concreto esercitata all’atto della trasformazione, per evitare modifiche statutarie finalizzate a beneficiare dell’agevolazione effettuate dalle società che hanno un oggetto sociale non immobiliare, ma che formalmente detengono solo più immobili a scopo di investimento.
Se la società ha in patrimonio beni diversi dagli immobili e dai beni mobili registrati, le plusvalenze sono assoggettate a tassazione ordinaria all’atto della trasformazione in società semplice.
Gli emendamenti alla Legge di Stabilità su assegnazione di immobili, canone Rai ed affitti in nero
Ecco i principali emendamenti approvati nella giornata di ieri:
– gli imprenditori individuali che possiedono immobili strumentali (al 31 ottobre 2015) potranno optare, entro il 31 maggio 2016, per l’esclusione di tali beni dal patrimonio d’impresa mediante il pagamento di un’imposta sostitutiva dell’8% calcolata sulla differenza tra il valore normale dell’immobile e il suo costo fiscalmente riconosciuto;
– è prevista la nullità di ogni pattuizione volta a definire un importo del canone di locazione superiore a quello risultante dal contratto scritto e registrato. Nei casi di nullità il conduttore, con azione proponibile nel termine di sei mesi dalla riconsegna dell’immobile locato, potrà richiedere la restituzione delle somme corrisposte in misura superiore al canone risultante dal contratto scritto e registrato;
– il pagamento del canone Rai avverrà in dieci rate mensili, addebitate sulle fatture emesse dall’impresa che fornisce la corrente elettrica. Infine viene innalzata a 8 mila euro (rispetto agli attuali 6.700 euro) la soglia di reddito per l’esenzione del canone a favore degli over 75.