Il Ddl. di stabilità 2016 ripropone apposite disposizioni agevolative per l’assegnazione o la cessione di beni ai soci, nonché per la trasformazione in società semplice di società commerciali, al fine di estromettere taluni beni dal regime d’impresa a costi più ridotti rispetto a quelli che derivano dall’applicazione del regime ordinario.
Le nuove norme non riguardano solo le società di comodo, ma anche le società che non sono di comodo (per la congruità dei ricavi dichiarati o per la sussistenza di cause di esclusione o di disapplicazione). Sono, però, previste alcune limitazioni:
– l’assegnazione o la cessione riguarda solo i beni immobili (tranne quelli strumentali per destinazione) e i beni mobili iscritti in pubblici registri non utilizzati quali beni strumentali nell’esercizio dell’impresa;
– i soci beneficiari delle suddette attribuzioni devono risultare tali alla data del 30.9.2015;
– la trasformazione in società semplice è ammessa solo se la società ha per oggetto esclusivo o principale la gestione dei predetti beni “agevolabili”.
Lavoro subordinato e novità del ddl. di stabilità 2016
Tra le disposizioni in materia di lavoro contenute nel Ddl. di stabilità 2016 approvato dal Governo lo scorso 15.10.2015, si segnalano alcune significative misure a favore di imprese e dipendenti, quali ad esempio:
– la possibilità di accedere anche per il 2016 all’incentivo contributivo per le assunzioni a tempo indeterminato;
– la reintroduzione dell’imposta sostitutiva del 10% sui premi di produttività.
Per quanto riguarda la prima misura, si conferma dunque lo sgravio contributivo per le nuove assunzioni a tempo indeterminato effettuate nel corso del 2016, seppur con importi e valori ridotti rispetto alle disposizioni ex art. 1 co. 118 della L. 190/2014, poiché per il prossimo anno si prevede un esonero dal versamento del 40% (anziché del 100%) dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, riconosciuto per un periodo massimo di 24 mesi (e non più 36 mesi) e nel limite massimo di un importo di esonero pari a 3.250 euro su base annua (anziché gli 8.060 euro del 2015).
Un’ulteriore misura di favore, contenuta nel Ddl. in esame, consiste nella reintroduzione dell’imposta sostitutiva del 10% sui premi di produttività erogati ai lavoratori del settore privato, entro il limite di importo complessivo di 2.000 euro lordi – elevabile a 2.500 euro in caso di coinvolgimento paritetico dei dipendenti – e utilizzabile per tutti i redditi fino a 50.000 euro. In relazione a quest’ultima misura, il Ddl di stabilità 2016 chiarisce anche la possibilità di convertire gli importi dei premi in piani di welfare aziendale che consentano ai dipendenti di fruire di beni e servizi. Si tratta, quindi, di una misura finora non molto diffusa ma apprezzata dai lavoratori nelle imprese che li hanno adottati, dal momento che spesso consentono l’accesso a prestazioni che altrimenti risulterebbero troppo costose ai singoli
Legge di stabilità 2016: le principali novità fiscali
Ecco le principali misure contenute nella bozza della Legge di stabilità approvata dal Governo.
IMU E TASI
Abrogata, a partire dal 2016, la Tasi sull’abitazione principale e l’Imu sulle case di lusso (categoria A1, A8 e A9). Il tributo sui servizi indivisibili verrà cancellato anche per gli inquilini in affitto o comodato. In quest’ultimo caso la quota degli inquilini, che può variare dal tra il 10 e il 30 per cento, a seconda della decisione dell’ente locale, non può essere fatta gravare sui proprietari che quindi continueranno a pagare il tributo nella misura tra il 90 e il 70 per cento.
INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA E RISPARMIO ENERGETICO
Confermata per un altro anno la detrazione per gli interventi di ristrutturazione edilizia e di risparmio energetico nella misura, rispettivamente, del 50% e del 65%. Confermata anche la detrazione del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici nelle abitazioni oggetto di interventi edilizi. Per quest’ultimo bonus si pensa ad una sua estensione anche per le giovani coppie under 35, senza obbligo di ristrutturazione.
LIMITE ALLA CIRCOLAZIONE DEI CONTANTI
Il limite per i pagamenti in contanti salirà da 1.000 a 3.000 euro. Quindi fino alla somma di 2.999,99 sarà ammesso l’utilizzo di denaro contante e l’emissione di assegni privi della clausola di non trasferibilità.
BONUS PER L’ACQUISTO DI BENI STRUMENTALI
Le imprese ed i professionisti che, tra l’ultimo trimestre del 2015 e tutto l’anno 2016, investiranno in impianti, macchinari e attrezzature potranno usufruire del “superammortamento” al 140%. Con il «superammortamento» il valore fiscale del bene strumentale acquistato dall’azienda o dal professionista viene aumentato per legge del 40 per cento. Ad esempio, per un attrezzatura il cui costo è di 100 milioni e ammortizzabile in 10 anni al 10%, l’ammortamento deducibile fiscalmente diventa del 14% e quindi di 14 milioni annui per tutta la durata dell’ammortamento.
RIDUZIONE ALIQUOTA IRES
Dal 2017 l’aliquota IRES per le società di capitali scenderà dal 27,5% al 24%. C’è la possibilità che questa riduzione possa essere già anticipata al 2016 ma solo dietro nulla osta dell’Unione Europea.
DECONTRIBUZIONE SULLE NUOVE ASSUNZIONI
Confermata anche per il 2016 la decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato o per la stabilizzazione dei contratti a termine. Tuttavia verrà prevista, rispetto al 2015, una diminuzione di importo dello sgravio contributivo dagli 8.060 euro a 3.250 euro annui. Anche la durata dell’agevolazione si riduce dagli attuali 36 a 24 mesi.
PARTITE IVA
Per il regime forfettario del 15%, introdotto lo scorso anno, sarà previsto un innalzamento delle attuali soglie di ricavi, e precisamente un incremento di 10.000 euro per tutte le attività e di 15.000 euro per i professionisti (in quest’ultimo caso la soglia salirebbe quindi a 30.000 euro). Viene estesa la possibilità di accesso al regime anche ai lavoratori dipendenti e pensionati a condizione che il loro reddito da lavoro subordinato e da pensione non superi i 30.000 euro. Infine l’imposta sostitutiva del 15% scenderà al 5% per i primi cinque anni di attività.
IMU, IRAP E REGIME DI ESONERO IN AGRICOLTURA
Viene abrogata l’Imu sui terreni agricoli di proprietà di coltivatori diretti e IAP iscritti alla previdenza agricola. Eliminata anche l’irap per i produttori agricoli titolari di reddito agrario con volume d’affari superiore a 7.000 euro. Infine, dal prossimo gennaio sparisce il regime di esonero per i piccoli agricoltori.
GESTIONE SEPARATA
I professionisti senza cassa di previdenza che versano i contributi alla gestione separata dell’Inps non vedranno aumentare l’aliquota contributiva che resterà, per un altro anno, fissa al 27%.
LOTTA ALLA POVERTÀ
Con il reddito di inclusione attivo, per le famiglie con un Isee non superiore a 3000 euro e composta da almeno cinque componenti, tra cui minori, verrà previsto un sussidio mensile di 400 euro.
Legge di stabilità 2016 e proroga dei bonus per i lavori in casa
Proroga anche nel 2016 dei bonus fiscali del 65% e del 50% rispettivamente per il risparmio energetico e la ristrutturazione edilizia. Inoltre per entrambe le agevolazioni si discute di una possibile estensione con il risparmio energetico che interesserà anche i lavori eseguiti su alloggi popolari mentre la detrazione irpef del 50%, oggi ammessa solo per le abitazioni, agevolerà anche i capannoni delle imprese. Un’altro ampliamento dovrebbe riguardare il bonus mobili di cui potranno usufruirne le giovani coppie che rinnoveranno l’arredamento pur stando in affitto.
Misure fiscali in agricoltura nella prossima legge di stabilità
Nella prossima legge di stabilità, come annunciato dal governo, l’agricoltura beneficerà dell’abolizione dell’Imu sui terreni e dell’Irap. La copertura finanziaria di questa manovra avverrà revisionando alcune agevolazioni ed in particolare: riformando il regime iva forfettizato, il quale potrà essere adottato solo dalle imprese agricole con volume d’affari fino a due milioni di euro; inasprendo la tassazione in caso di acquisto di terreni con l’agevolazione della piccola proprietà contadina; innalzando le accise sul gasolio “agricolo” ed infine revisionando l’esenzione iva per le imprese con un volume d’affari inferiore a 7.000 euro.